Non esiste casa salesiana, senza chiesa. La Chiesa è il centro e il cuore di tutto. E’ la casa di Dio e la casa dei figli di Dio. E’ il motore di tutta l’attività educativa. Don Bosco voleva che fosse lo spazio più bello di ogni opera. Il tabernacolo con la presenza dell’Eucarestia, è il Signore Gesù, “il padrone di casa”, Lui il vivente, Lui che dona forza e coraggio e speranza; dona cuore e mente agli educatori e ai giovani, perché nessuno mai si scoraggi nel cammino della vita. Lui da visitare quotidianamente, come desiderava Don Bosco.
La chiesa della nostra scuola, la cui costruzione risale al 1935, è dedicata a San Giuseppe, dipinto nell’abside, patrono del mondo del lavoro. La casa infatti è nata come scuola agricola ed ha accolto migliaia di giovani, che hanno qui appreso l’arte dell’agricoltura. Ai lati dell’abside i dipinti del Sacro Cuore e della Madonna Ausiliatrice, pilastri della devozione di don Bosco lasciati in eredità ai Salesiani e ai suoi ragazzi.
Le pareti laterali della chiesa offrono spunti di riflessione biblica e di catechesi. Le 14 stazioni della Via Crucis fanno meditare sul dono della vita di Gesù Cristo per noi fino alla morte in croce. I dipinti delle pareti del presbiterio invece completano la vicenda di Cristo che risorge da morte (parete di sinistra) e che resta con noi nell’Eucarestia, significato da un’ultima cena (parete di destra).
Nella chiesa non mancano naturalmente, sopra gli antichi altari laterali, dipinti di Don Bosco, fondatore della Famiglia salesiana, e di san Francesco di Sales, patrono della Congregazione salesiana. I quadri sono entrambi pregevole opera del pittore torinese Carlo Morgari (anno 1958).
Nel soffitto e nella parte alta delle pareti una catechesi di vita cristiana: i simboli dei sette sacramenti e dei dieci comandamenti; simboli delle quattro virtù cardinali e delle tre virtù teologali. Nella parte alta delle colonne dipinti dei quattro profeti maggiori (Isaia, Geremia, Daniele, Ezechiele) e degli otto profeti minori.
Hic domus mea et porta coeli (qui è la mia casa e la porta del cielo): questa è la scritta incisa sul festone sopra la porta d’ingresso della chiesa e che accoglie tutti coloro che la oltrepassano per sostare un poco di tempo in questo spazio offerto in ogni casa di don Bosco per un incontro di fede, per vivere nella speranza e per costruire una vita nell’amore e nel dono.